mercoledì 14 febbraio 2018

PERSONE SCOMPARSE - PIERA MAGGIO: PIÙ ATTENZIONE MA ANCORA TANTO DA FARE

🔵 Adnkronos 14 febbraio 2018 - Persone scomparse: Piera Maggio, più attenzione ma ancora tanto da fare

“Rispetto a 14 anni fa l’attenzione nei confronti del fenomeno è cresciuta, molto è stato fatto, ma ancora c’è tanto da fare. Anche solo un minore scomparso e non rintracciato è un fallimento per il sistema”.

A dirlo all’Adnkronos è Piera Maggio, mamma di Denise Pipitone, la bimba scomparsa da Mazara del Vallo (Trapani) l’1 settembre del 2004 quando non aveva ancora quattro anni mentre giocava davanti casa in via Domenico La Bruna, commentando l’ultima relazione del commissario straordinario del governo per le persone scomparse, presentata ieri al Viminale dal prefetto Vittorio Piscitelli e dal sottosegretario all’Interno, Domenico Manzione. I dati contenuti nel report testimoniano un fenomeno in crescita (+21 per cento rispetto al 31 dicembre 2016) anche per l’incidenza dei flussi migratori, con tanti minori stranieri che, giunti in Italia e identificati, fanno perdere le proprie tracce, allontanandosi dalle strutture di accoglienza.
“Ogni scomparsa è un caso a sé con caratteristiche specifiche ma quello dei minori stranieri di cui si perdono le tracce nel nostro Paese è una nuova piaga che merita la massima attenzione da parte delle autorità compententi. Servono controlli e rigidi monitoraggio”. Nei lunghi anni trascorsi senza la sua bambina mamma Piera si è battuta perché venisse riconosciuto il sequestro di minorenni, una nuova figura di reato introdotta nel 2009 con quella che venne ribattezzata ‘legge Denise’. “Una modifica alla normativa di cui hanno beneficiato e potranno continuare a farlo tante mamme e papà che si sono trovati nelle mie stesse condizioni” dice con orgoglio.

Fonte: arezzoweb.it

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PERSONE SCOMPARSE: PIERA MAGGIO, PIù ATTENZIONE MA ANCORA TANTO DA FARE (2)
14 febbraio 2018- 14:02

(AdnKronos) - "Quando Denise è scomparsa o, meglio, sequestrata - ricorda - fui io a girare per le strade e ad affiggere le locandine con le immagini della mia bambina. Ho mobilitato l'Italia intera, le sue foto sono state appese sui treni, sugli autobus e su tutti i mezzi di trasporto, ma è stata una mia iniziativa personale. Da allora sono nate diverse associazioni e si sono moltiplicate le campagne di sensibilizzazione, ma ancora c'è tanto da fare". Un esempio? "Servirebbe un reparto speciale delle forze dell'ordine che si occupi proprio dei casi di persone scomparse - dice -, personale specializzato che sappia come muoversi nelle prime 48-72 ore che sono fondamentali nelle ricerche e durante le quali si possono acquisire elementi preziosi per le indagini". E poi, è la tesi di mamma Piera, occorre una maggiore collaborazione. "Spesso si lavora a 'camera stagna', serve invece una condivisione delle informazioni, anche a livello internazionale" avverte. Infine, il tema della durata delle ricerche. "Non esiste la ricerca nel tempo - spiega -, se una persona scomparsa non viene ritrovata non c'è fisicamente una squadra di persone che continua a cercarla negli anni. Nel caso arrivino alla famiglia delle segnalazioni queste vengono verificate ma una volta terminate le verifiche, cala di nuovo il silenzio. Le leggi dovrebbero essere 'svecchiate', rese attuali" conclude.

Fonte: affaritaliani.it

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Persone scomparse: Piera Maggio, più attenzione ma ancora tanto da fare (2)

(AdnKronos) - 14 febbraio 2018 - "Quando Denise è scomparsa o, meglio, sequestrata - ricorda - fui io a girare per le strade e ad affiggere le locandine con le immagini della mia bambina. Ho mobilitato l'Italia intera, le sue foto sono state appese sui treni, sugli autobus e su tutti i mezzi di trasporto, ma è stata una mia iniziativa personale. Da allora sono nate diverse associazioni e si sono moltiplicate le campagne di sensibilizzazione, ma ancora c'è tanto da fare". Un esempio? "Servirebbe un reparto speciale delle forze dell'ordine che si occupi proprio dei casi di persone scomparse - dice -, personale specializzato che sappia come muoversi nelle prime 48-72 ore che sono fondamentali nelle ricerche e durante le quali si possono acquisire elementi preziosi per le indagini". E poi, è la tesi di mamma Piera, occorre una maggiore collaborazione. "Spesso si lavora a 'camera stagna', serve invece una condivisione delle informazioni, anche a livello internazionale" avverte. Infine, il tema della durata delle ricerche. "Non esiste la ricerca nel tempo - spiega -, se una persona scomparsa non viene ritrovata non c'è fisicamente una squadra di persone che continua a cercarla negli anni. Nel caso arrivino alla famiglia delle segnalazioni queste vengono verificate ma una volta terminate le verifiche, cala di nuovo il silenzio. Le leggi dovrebbero essere 'svecchiate', rese attuali" conclude.

Fonte:  cataniaoggi.it

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